Un aiuto decisivo contro l’inquinamento ambientale – ormai una vera e propria emergenza – passa anche dalla cucina.
Questo strano inverno 2024, con le sue temperature insolitamente miti intervallate da eventi estremi, ci sta ricordando quanto sia urgente e grave il problema del cambiamento climatico, che come noto è legato anche all’inquinamento ambientale. Vale allora la pena di ricordare che per compiere un importante passo avanti verso un pianeta pulito (in tutti i sensi) basterebbe cambiare un ingrediente nella nostra alimentazione. Sul punto si sono concentrati anche gli autori di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Food.
Diciamo subito che non si tratta di stravolgere le nostre abitudini alimentari: per ridurre le emissioni di anidride carbonica, e al contempo migliorare la salute, è sufficiente adottare alcuni piccoli accorgimenti. A tale conclusione sono giunti gli scienziati delle università di Harvard, Stanford e Tulane, negli Stati Uniti, analizzando i cibi consumati da oltre 7.700 individui (bambini compresi). Ecco la loro “ricetta”.
Dimmi cosa mangi e ti dirò quanto inquinerai
I ricercatori di cui sopra hanno individuato gli alimenti più “inquinanti”, a partire dalla carne bovina, e simulato la loro sostituzione con cibi che comportano basse emissioni pur garantendo un simile apporto calorico e nutrizionale. Per esempio: gli hamburger di manzo sono stati rimpiazzati con quelli di pollo o tacchino. I dati sono inequivocabili: rinunciando alla carne bovina a favore di pollame o di alternative a base vegetale si potrebbe ridurre di oltre il 50% l’impronta carbonica giornaliera di ogni singolo individuo. E optando per il latte vegetale al posto di quello vaccino la si decurterebbe di quasi 8%.
I ricercatori evidenziano che i maggiori benefici possono derivare dai “piatti misti”, come pasta e pizza: basta sostituire un solo ingrediente, per esempio il condimento, per fare una grande differenza, senza pregiudicare minimamente la bontà e l’apporto nutritivo del piatto. Anzi, certe scelte giovano enormemente alla nostra salute e dunque al nostro benessere generale. A detta degli scienziati autori dello studio in questione, i cambiamenti alimentari in chiave di maggiore sostenibilità garantiscono un aumento tra il 4 e il 10% della qualità della dieta, limitando i rischi per il nostro organismo indipendentemente dall’età o dal sesso.