Allarme pesticidi, sono ovunque: “Anche nelle aree protette”, scandalo alimentare senza precedenti

Allarme pesticidi, cosa succede agli alimenti che mangiamo tutti i giorni. I veleni si possono trovare ovunque.

La produzione di alimenti biologici è oggi una realtà consolidata che raccoglie sempre maggior seguito tra i consumatori. Purtroppo anche in questo settore non mancano zone di ombra,  con truffe ai danni degli acquirenti. Ricordiamo che il termine biologico va utilizzato in etichetta solo per prodotti conformi a precisi regolamenti comunitari in materia.

pesticidi nelle mele della val venosta
Pesticidi, presenti anche nelle aree protette – ermesagricoltura.it

I produttori e tutti gli operatori del settore devono rispettare questo regolamento e sottostare a organi di controllo. Inoltre il nome dell’organismo di controllo deve apparire sempre nell’etichetta del prodotto. Vendere prodotti con certificazione non conforme può costituire il reato di frode in commercio. I problemi alimentari però non si limitano all’uso irregolare del termine biologico, ma anche alla forte contaminazione dei territori dove si pratica l’agricoltura intensiva.

Utilizzo dei pesticidi, l’allarme dei ricercatori

Come risulta da una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Kaiserslautern-Landau e pubblicata sulla rivista Nature, la coltivazione intensiva di mele coinvolge tutta la Val Venosta, in Alto Adige, con tracce consistenti anche nelle cime circostanti, oltre i 2mila metri di altitudine. La zona è l’area di produzione intensiva delle mele più grande d’Europa.

pesticidi nelle aree protette di montagna
Raccolta delle mele, la ricchezza della Val Venosta – ermesagricoltura.it

Nei campioni i ricercatori hanno rintracciato ben 27 pesticidi (10 insetticidi, 11 fungicidi e 6 erbicidi) presenti soprattutto nei meleti, con tracce dei residui in calo con l’aumentare delle distanze dai meleti, ma presenti anche in campioni più alti, fin nell’area protetta del Parco nazionale dello Stelvio. Dunque anche zone e aree alpine più distanti dal fondovalle sono contaminate.

Suolo e vegetazione dei prati vallivi, dei pendii boscosi, delle praterie di montagna sono risultati esposti ai pesticidi con un impatto molto forte sull’habitat degli insetti. Lo studio ha individuato tracce consistenti del flauzinam, il pesticida più utilizzato, a chilometri di distanza dal suo uso. La conformazione della valle, il microclima, il regime dei venti fanno sì che le sostanze chimiche raggiungano anche gli angoli più remoti.

Le condizioni meteorologiche determinano il trasporto aereo di pesticidi su tutta la valle senza differenze sostanziali tra i versanti esposti a sud o a nord. Problemi simili tuttavia non sono esclusiva della Val Venosta, ma coinvolgono siti di produzione intensiva in Germania come in Austria. Le mele rappresentano una fonte di ricchezza notevole per l’Alto Adige, con la produzione più consistente a livello nazionale.

Lo studio conferma anche precedenti allarmi sull’uso dei pesticidi per le coltivazioni intensive di mele della valle. Si delinea una situazione preoccupante, considerando gli effetti dell’esposizione multipla di questi prodotti estremamente nocivi sulla salute umana e su tutto l’ambiente naturale, ancora poco noti.

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